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RECENSIONE "L'amico ritrovato"

"Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovutodiventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che,prima o poi, lo sarebbe diventato"



Titolo: L'amico ritrovato

Autore: Fred Uhlman

Editore: Feltrinelli

Tempo: le vicende si svolgono tra 1932 e il 1933, durante il periodo nazista. Solo alla fine, partendo dalla sua trasferta, l’autore arriva a parlare di eventi accaduti circa trent’anni dopo la situazione principale.

Luoghi: In Germania, più precisamente a Stoccarda. Importante luoghi, nella storia, sono il liceo “Karl Alexander Gymnasium” e le case dei due ragazzi.

Trama: la storia parla di due giovani che si sono conosciuti tra i banchi di scuola: Hans e Konradin. Due ragazzi tanto diversi quanto simili. Hans è figlio di un medico ebreo, mentre Konradin è il conte di Hohenfels, una delle più importanti ed antiche famiglie tedesche. Apparentemente non avevano niente in comune e, per la società ed i suoi genitori, Konradin, non poteva essere amico di Hans. Quest’ultimo però, dalla prima volta in cui vide il conte, decise che sarebbero sicuramente diventati grandi amici e così fu. Hans uscì finalmente dalla sua “bolla” e dalla tristezza: Konradin gli aveva cambiato la vita. I due si ritrovarono con moltissime passioni in comune. Purtroppo però la Storia e gli eventi accaduti in Germania hanno influito sulla loro amicizia.

Protagonisti: Hans, figlio di un medico ebreo e Konradin, appartenente ad una ricca ed importante famiglia aristocratica.

Personaggi secondari: il professore del liceo Herr Zimmerman, il direttore del liceo Klett, i compagni di classe di Konradin e Hans, come per esempio: Freiherr von Gall (figlio di un ufficiale dell’esercito), il barone von Waldeslust, il principe Hubertus Schleim-Gleim-Lichtenstein e i membri del “caviale” Reutter, Muller e Frank. Altri personaggi sono i genitori di Hans e Konradin.

Episodi significativi: uno dei momenti più importanti è ovviamente l’incontro tra Konradin e Hans, alla base dell’intero libro, ma non è l’unico episodio significativo. Un altro esempio è quando Konradin permette ad Hans di entrare nella sua casa, ciò significava che stava piano piano riuscendo ad andare contro il volere dei genitori. Importanti erano anche semplicemente i momenti che trascorrevano insieme quando, tornando a casa da scuola, durante il tragitto, ridevano, scherzavano ma anche riflettevano su importanti tematiche; oppure quando i due ragazzi sono stati costretti a separarsi e sicuramente il finale del libro, quando Hans scopre ciò che Konradin ha fatto dopo la loro separazione.

Stile usato: lo stile è abbastanza semplice, solo in alcuni punti troviamo un lessico più ricercato. Vi sono molte descrizioni, ma i dialoghi non sono un elemento predominante nel libro. Invece sono molte le riflessioni da parte di Hans.



ho trovato il libro di facile comprensione e, nonostante le sue dimensioni siano ridotte, è un vero capolavoro. Viene trattato un tema molto delicato, cioè il razzismo. Le cose accadute in quel periodo storico sono terribili ed atroci ma l’autore non ce le fa arrivare in questo modo, ma con nostalgia. Nostalgia del passato, di quando era solo un semplice ragazzo in cerca di un vero amico. La vita di Hans è stata molto dura, è stato costretto ad allontanarsi dalla sua famiglia, ad abbandonare un caro amico per colpa di una società ingiusta, non ha potuto vivere come avrebbe voluto, non gli è stato permesso di essere libero. Ad oggi non potremmo mai riuscire a capire il vero dolore che tante persone come Hans hanno provato. Leggere e studiare delle cose è ben diverso da viverle. Non ti rendi conto della gravità di certe situazioni finché non ti trovi faccia a faccia con esse. Ho amato questo libro, ho pianto con questo libro e mi ha permesso di sentirmi meno sola, infatti mi ritrovo molto in Hans. Anche lui quando era ragazzo non aveva alcuna idea di cosa avrebbe fatto in futuro, nella sua mente c’erano solo sogni, sogni ed ancora sogni. Era amico di tutti, se così possiamo dire, ma non aveva il SUO amico, quella persona che è, e sarà sempre con te nonostante tutto, che ha le tue stesse passioni, che ti accompagna in tutte le tue pazzie. Hans ha avuto la fortuna di incontrarlo, anche se sono stati purtroppo sono stati costretti ad allontanarsi. Erano troppo picc


oli per fare delle scelte consapevolmente, e tutto è successo troppo in fretta, sono stati costretti a crescere troppo in fretta.

Un giorno Konradin disse ad Hans : “Ti aspetti troppo dai comuni mortali, mio caro”. È grazie a questa frase che ho capito di essere molto simile ad Hans; forse perché ho letto troppi libri o guardato troppi film, oppure perché sono un’instancabile romantica e sognatrice, non lo saprò mai. La mia unica certezza è che mi aspetto troppo e finirò per rimanere delusa, proprio come è successo ad Hans. Solo alla fine del libro questo scopre il vero Konradin, anche se in un modo decisamente tragico. Anche per questo non smetterò mai di avere alte aspettative perché la vita, in un modo o nell’altro, può sempre sorprenderti.

Consiglio questo libro a tutti e credo che ognuno dovrebbe leggerlo almeno una volta nella vita, almeno per riuscire forse a comprendere una volta per tutte le storia e per cercare di non commettere gli stessi errori.


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